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QUALE YOGA?

 

Ed eccoti lì, che vorresti provare a fare yoga, ma non sai da dove cominciare.

O magari è già da un po’ che pratichi, ma ci sono un sacco di cose, e di nomi, e di distinzioni, che non capisci.

La tua collega di ufficio ti ha detto “io faccio Ashtanga”, e tu ancora ti chiedi se era una parolaccia o se parlava di un nuovo piatto giapponese.

Ecco, qui e ora vorrei provare a fare un po’ di chiarezza (poca, che poi annoia) tra le diverse tipologie e scuole di yoga.

Intanto facciamo il primo, grande, distinguo. Le scuole di yoga si dividono fondamentalmente in due grandi Macro Categorie: le scuole che seguono un lignaggio e quelle “libere”

Le prima, le scuole che seguono un lignaggio, si rifanno fedelmente agli insegnamenti di un Guru, di un Maesto che ha tracciato la strada e creato il metodo. Nella maggior parte dei casi si tratta di discendenti diretti, o allievi prediletti dei grandi fondatori dello yoga. In queste scuole trovate la tradizione, perfettamente rispettata. Trovate un metodo immediatamente riconoscibile, simile se non uguale in tutte le scuole in ogni luogo dl mondo che si rifanno a quel Guru. A volte, come nel caso dell’Ashtanga Yoga, addirittura le sequenze da eseguire sono fisse.

Esempi di questa prima grande famiglia sono le scuole di Ashtanga, Ananda, Iyengar Yoga. Gli stili possono essere molto differenti tra di loro, dal più dinamico al più statico, ma ognuna di queste si rifà agli insegnamenti del Guru che l’ha fondata.

Le scuole “libere” da lignaggio, ovviamente, non si rifanno direttamente al Guru, anche se ogni insegnante, e ogni stile di yoga in realtà nasce e si ispira ai grandi maestri. Arrivano comunque tutti da lì, dall’Ashtanga, o dall’Iyengar, ma non in modo univoco e unilaterale.

Non sempre e non per tutti un metodo univoco è adatto. A volte un insegnante sente la necessità di spaziare, sperimentare, contaminare la propria pratica con diverse modalità ed ispirazioni. Restando sempre e comunque fedele ad allineamenti e posizioni, che lo yoga è già una materia estremamente vasta e immensa e non c’è bisogno di inventarsi nulla.

Ma voi vi chiederete, in questa seconda grande famiglia delle scuole “libere” come capisco che tipo di yoga fanno?

Ci sono sempre e comunque degli stili a cui ogni insegnante fa riferimento. Il vinyasa, ad esempio, è uno stile dinamico, intenso, in cui ci si muove al ritmo dei movimenti respiratori. L’hatha yoga, invece, è più statico, più “morbido”. Ma molto dipende dall’insegnante e dalla sua personale modalità. Esempi di differenti stili sono appunto il vinyasa, l’hatha yoga, lo yin yoga, il restorative, lo yoga per la gravidanza e infiniti altri.

Quindi il modo migliore è chiedere, parlare con gli insegnanti, approfondire che tipo di yoga fanno e specificare anche le vostre specifiche esigenze, se ne avete.

Ora, non c’è un giusto e uno sbagliato in assoluto tra queste mille categorie diverse. Non c’è una ragione o un torto tra le diverse scuole. Esistono aspetti positivi e negativi in ogni tipologia. Dovete capite qual è il giusto PER VOI. Cosa vi assomiglia di più, cosa vi fa stare bene.

Lo yoga è come il cibo, come un abito, può farvi benissimo, o starvi benissimo, o fare enormi danni se scegliete la cosa sbagliata.

Quindi provate, sperimentate, cercate di capire cosa volete voi, e chi può darvelo.

L’unica cosa che non deve mancare MAI, in nessuna scuola in cui andrete, è il rispetto per questa disciplina. La preparazione degli insegnanti che incontrerete. L’amore per ciò che vi insegneranno.

Cercate insegnanti preparati, avranno a che fare con il vostro corpo e con la vostra mente, affidatela a chi sa cosa fa. Cercate insegnanti che amano e rispettano questa disciplina, che non la affrontano con superficialità. Cercate profondità. Che non vuol dire serietà a tutti i costi, o pipponi infiniti sui chakra o sugli alberi da abbracciare, ma significa rispetto e ascolto per le persone che ha davanti e per la disciplina che portano in dono.

E ora, buona pratica.

 

 

 

 

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