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LO YOGA, LA CASA E LO SPAZIO PER NOI

Casa. In questo periodo è diventata tutto il nostro mondo: ufficio, cinema, ristorante, e anche centro yoga.

Però c’è un però.

Perché i centri yoga dove andavamo a praticare “prima” erano spazi magici, luoghi accoglienti fatti di silenzio e di energia positiva, che tra le mille virtù che possedevano ne avevano una fondamentale: tenerci lontani dalla nostra vita.

Ora tutto questo non c’è più e la nostra vita e il centro yoga stanno fondendosi in un unico, confuso, spazio. E così mentre proviamo ad ascoltare il respiro c’è il bimbo che ci chiama, il gatto che ci cammina addosso, il marito che guarda la tv. E tutti che ci chiamano, che hanno bisogno di qualcosa di urgenteimprorogabilevitale.

E finisce che ci passa la voglia.

Allora come fare? Come creare uno spazio che sia “nostro”?

Intanto comunicandolo al resto della famiglia. Se siete in molti in casa, è importante che tutti sappiano che per tot tempo quel luogo di casa sarà solo per voi, e che non sarete raggiungibili. Se lo diciamo, lo capiranno (E comunque saremo giustificate ad incazzarci se dovessero disturbarci lo stesso).

Poi possiamo aiutarci con piccole cose che ci aiutino a sentirci in un luogo diverso, nostro.

Innanzi tutto scegliamo per la nostra pratica un punto della casa che ci infonda calma e quiete. Scegliamo quel luogo in cui già normalmente tendiamo a rifugiarci, in cui viviamo i nostri momenti di relax (no, a meno che non sia molto grande, il bagno non va bene).

Se per motivi di spazio dobbiamo praticare nella stessa stanza dove lavoriamo, proviamo a farlo almeno in un angolo lontano dalla scrivania, dove sicuramente le energie non sono buone.

Poi “puliamo” lo spazio. Accendiamo una candela, se ce l’abbiamo un incenso. Mettiamo una pianta, o di più se possibile. Creiamo un angolo speciale, con ciò che amiamo. Meglio se vicini alla finestra, la luce ha un’energia positiva.

A quel punto srotoliamo il tappetino, e sediamoci qualche istante prima di iniziare. Lasciamo che la nostra energia si connetta con quella del NOSTRO spazio sacro. Lasciamoci il tempo di renderlo sacro con la nostra stessa presenza.

E ringraziamo il tempo che abbiamo scelto di regalarci per la pratica. E noi stesse per essere li.

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