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LA VITA, GLI ANNI CHE PASSANO E LA FORZA DI GRAVITA’

Ho 47 anni. Svolgo quotidianamente un’attività fisica che potrei definire intensa. Mangio in maniera che potrei definire attenta, ma, lo ammetto, non maniacale. Mi piace bere un bicchiere di vino, ogni tanto, o fare un aperitivo senza sentirmi in colpa. Ma per la maggior parte del tempo la mia alimentazione è sana e molto controllata.

Sono sempre stata magra. Tonica. In forma. Faccio l’insegnante di yoga e Pilates da molti anni e prima ero assidua frequentatrice delle palestre. Il corpo è sempre stato mio amico.

Ma negli ultimi anni è arrivata nella mia vita la forza di gravità. E, porca miseria, sta vincendo lei. Nonostante le ore sul tappetino, l’alimentazione controllata (moooolto più controllata, ora), nonostante tutto. Faccio le stesse cose di prima, ma il corpo reagisce in modo diverso.

Certo, l’ho detto, ho 47 anni. E il corpo a questa età è stanco di combattere contro Newton. Si sta arrendendo, lo so, lo sento. E’ anche più stanco, fa più fatica a soddisfare le richieste che gli faccio. Lo fa, lo fa ancora, ma mi accorgo che il patto tra me e lui è diventato più fragile, sta cambiando. E’ sempre stato lui a seguirmi, sostenermi, eseguire gli ordini come un soldato ben addestrato. Ora sembra volermi suggerire che è arrivato il momento di invertire i ruoli, o almeno di iniziare a camminare insieme.

Ora, non che io non abbia mai ascoltato il mio corpo, anzi. La pratica dello yoga ti porta sempre lì, come prima cosa, in connessione con il tuo “compagno di squadra”, ma se lo ascolti e lo senti a posto, in forma, pronto, beh finisci per darlo per scontato, per pensare che sarà così per sempre.

Da qualche anno poi io e lui lavoriamo insieme, nel senso che non posso lavorare senza di lui, e questo lo ha stancato, lo ha consumato più in fretta del dovuto. Soprattutto considerando che, come abbiamo già detto, non ho più 30 anni.

E così mi sono vista costretta a iniziare ad esplorare un mondo nuovo, fatto di nuovi ascolti, di nuovi equilibri e, non voglio mentirvi, di momenti difficili.

Non è facile, soprattutto per chi fa un lavoro come il mio, per chi con il corpo ci lavora, per chi “vende” benessere ma anche tonicità e forma fisica, accettare un corpo che inesorabilmente cambia. Che cede alla forza di gravità, alla stanchezza e si, diciamolo, agli ormoni e alla menopausa. (Che dire menopausa sembra peggio di una bestemmia. Ma non lo è. E’ una condizione NORMALE. E’ una cosa che succede a TUTTE.)

Non è facile sentirsi stanchi, senza forze, vedere la propria tonicità muscolare cedere in modo lento ma inesorabile. Non è facile non riconoscersi più.

Ho avuto momenti complicati, di sana e sincera ostinazione a voler tornare come prima. Ho fatto diete di varia natura e genere, ho aggiunto dell’attività cardio alla mia già intensa routine di attività fisica quotidiana (e il mio corpo, già stanco, non ha gradito), ho fatto trattamenti estetici, ho fatto tutto e tutto insieme.

Ha funzionato? In parte. A tratti. Ho abbandonato quasi subito l’idea del cardio (tocca arrendersi, sono troppo stanca), la cosa che funziona davvero è l’attenzione all’alimentazione. Insomma, se stai attenta e fai la fame sgonfi la ritenzione idrica di origine ormonale. Quindi giochi di compromessi. Qualche volta vince la volontà, qualche volta la gola. Ma non voglio mentirvi, non si torna indietro. Miglioro, dreno, sto anche meglio, ma il mio corpo non è tornato quello che era.

Ed è normale, perché io non sono più quella che ero. Niente di me lo è. Non sono più quella persona, il mio corpo non è più quello e non sarebbe giusto pretendere da lui di essere diverso.

La mente è un’altra, più saggia, spero, più matura. Sicuramente ha fatto tanto e ha imparato tanto negli anni. Ha superato molte cose, e sono felice che non sia più quella di prima, sono felice di ciò che è ora, e di ciò che potrà ancora diventare.

E se il “prezzo” da pagare per una mente che è decisamente migliorata è accettare che anche il corpo sia cambiato e maturato, accettare che Newton faccia parte della mia vita, è un prezzo che sono disposta ad accettare. Anche perché non sono ancora riuscita a trovare un ritratto che invecchi per me in soffitta.

I cambiamenti sono inevitabili, sono parte della vita, e vanno accolti tutti. Le stagioni della vita vanno prese per quello che sono. E così ho capito che era necessario fare la pace con qualche rotondità che prima non avevo, una rilassatezza muscolare che non ero abituata ad affrontare, una stanchezza che vorrebbe impormi tempi e ritmi differenti.

Tutto nuovo, tutto da riscoprire, accettare, ed amare. Un passo alla volta. Partendo dallo specchio. Che piano piano ho dovuto tornare a considerare un amico. Perché solo gli amici sanno essere così spietatamente sinceri, quando serve.

E ho imparato piano piano a fare la pace con il mio corpo nuovo, a fare amicizia con quel cuscinetto che no, non se ne andrà, a guardare l’interno del ginocchio o della coscia senza accasciarmi al suolo invocando la chirurgia estetica.

Non fraintendetemi, non mi sono arresa. Non ho scelto di abbandonare la cura del mio corpo solo perché ora non è più come lo vorrei. Tutt’altro. Ho però imparato a pormi obiettivi raggiungibili, e soprattutto ragionevoli. A non disperarmi se gli ormoni mi fanno sentire gonfia e a disagio per alcuni giorni, a non scoraggiarmi se sento che le energie scarseggiano. Ho imparato a comprendere perché accade, a capire cosa posso modificare (senza rientrare nel reato di tortura verso la mia persona), e cosa invece semplicemente non cambierà.

Ed è così che ho deciso di mostrarmi, e di approdare sui social. Di portare in questo mondo che mostra solo una perfezione patinata (nello yoga poi ancora di più), un po’ di sana normalità. Una faccia normale, anche lei vittima di Newton, un corpo normale, una pratica e posizioni normali.

Perché credo che siamo tutte normali. E che quello che ho da dire valga perché sono preparata e competente, indipendentemente dalle dimensioni del mio fondoschiena o dalla faccia che cade.

Che di fighe in bikini nelle spiagge di Bali che fanno posizioni yogiche per contorsionisti ne abbiamo tutti le scatole piene. Perché poi sul tappetino, insieme a me in sala pratica, o davanti al pc per una videolezione, ci siete voi, con corpi normali, più o meno vittime di Newton, con una vita normale, ma con una mente eccezionale.

Quindi facciamo pace con il corpo, viviamo serene una vita sana, ma non maniacale. Facciamo la pace con quel rotolino che, lo sappiamo già, non ci lascerà mai. Diamogli un nome, portiamolo fieramente con noi.

E poi, quando abbiamo fatto questo passo, facciamone uno in più, e smettiamo di giudicare le altre donne per quello stesso rotolino, e doniamo loro un sorriso complice, di sorellanza e accettazione. Che la vita si affronta sempre meglio insieme.

Vi voglio bene, voi, i rotolini, newton e le vostre menti meravigliose

 

 

 

 

 

Questo articolo ha 3 commenti

  1. Gentile.ma Elisa, ti adoro!!!
    Mi chiamo Giovanna e sono un medico in pensione si 70 anni.
    Io e mio marito Andrea anche lui 70 volevamo fare un po di attività fisica per mantenerci in forma.
    Nel mese di febbraio una mia amica mi ha detto che lei praticava da 2 anni e per 3 volte la settimana pilates e che aveva avuto dei benefici incredibili, soprattutto dal punto si vista fisico e dei dolori che la tormentavano.
    Cosi cominciamo a fare alcune sedute individuali con una insegnante e dopo la terza io ero un po delusa ma volevo continuare. Purtroppo nel mentre è sopraggiunta l’epidemia del Coronavirus e le palestre sono state chiuse. Allora non mi sono persa d’animo e abbiamo cominciato a fare una cercare su YouTube di insegnanti di Pilates e tra le tante che abbiamo trovato e provato l’unica che ci ha soddisfatto sei stata tu. Per la tua dolcezza, professionalità, competenza e capacità di relazionarti così profondamente che ci sembra di averti in carne ed ossa davanti a noi.
    Grazie Elisa, tutti i giorni siamo lì davanti a te e ci cimentiamo su diversi esercizi. Io fatto studi sui chakra e li considero veramente importanti anche se ho una formazione di medicina classica. Ora mi sto aprendo a nuovi mondo leggendo libri e studiando. Mi ha molto colpito il ruo articolo sul sapere dire di no….e ti assicuro ache anche io ancora oggi non ho imparato a dirlo anche se vorrei con tutto il cuore
    Ti saluto e ti abbraccio anche a nome di mio marito.
    Ti seguiamo da circa 3 settimane e speriamo di portalo fare ancora per molto.
    Saluti Giovanna,
    auguri di Buona Pasqua e buona quarantena obbligata 😍😍😍😍😍

    1. Ciao Giovanna! Grazie infinite per questo messaggio! Sono molto felice di poter aiutare a mantenere la pratica in questo periodo di reclusione, in cui tutto sembra più complicato.
      Sapere poi che mi guardate e praticate con me in coppia è una cosa bellissima!!
      Abbraccio te e tuo marito con grande affetto, e non esitate a scrivermi, se avete bisogno di consigli.
      A presto e buona Pasqua anche a voi

  2. Buongiorno Elisa, mi hai accompagnato nella quarantena e mi aiutato a non dare i numeri. Le tue lezioni di yoga, la pratica mattutina e serale e il pilates mi hanno distolto dalla mania dei fornelli da quarantena (eh sì anche io sono caduta nella trappola della panificazione selvaggia) e incanalato le ansie, per il lavoro, per la salute, per il futuro in attività più sane per il mio corpo e la mia mente. Questo post mi è piaciuto, perchè sono nella stessa condizione, anche se con un paio di anni in più. Ti volevo ringraziare per avermi tenuto compagnia in questi tempi così strani. E soprattutto perchè – a differenza di molti personaggi trainer “splendidi-splendenti” che affollano il mondo digitale, propinandoci corpi scolpitissimi e location esotiche, tu sei vera e spontanea. PS ma dove sono ‘sti rotolini di cui parli, sei in forma! Ciao e grazie

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